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sabato 28 giugno 2008

Come se servisse l'ennesimo post sui disagi dei pendolari

nella realtà delle intenzioni questo è un post sulla malignità dell'uomo
(o: sull'estinzione della vecchina gentile)

Sul treno regionale Roma-Napoli delle 18:50 quasi tutti i (pochi) vagoni sono dotati di aria condizionata, perciò i finestrini sono bloccati. Ovviamente, l'aria condizionata non funziona mai.
I posti sono pochi, si viaggia in piedi e ammassati e d'estate, dopo una giornata di lavoro, il pendolare medio non odora di rosa selvatica.
Ma io, che sono una donna di classe, non lascio scompigliare il mio aplomb dalle contingenze. Io cerco nella borsa delle stampe che ho già letto, un bell'editoriale di una collega, apro i fogli e li distendo ordinatamente sui gradini di accesso al vagone e poi mi siedo nell'ottimistica convinzione che il mio culo riesca a stare, da seduta, dentro le dimensioni di un A4.
Leggo. O ascolto qualcosa nelle cuffie. O penso. O cerco di fare tutto insieme col risultato che rimango inebetita a guardare fuori dal finestrino con un libro aperto sulle ginocchia e il lettore MP3 che va avanti random. Ieri invece non ho tentato di fare nulla, stavo solo seduta, spenta, e cercavo le chiavi dell'ufficio in borsa per via di un sms intimidatorio ricevuto solo qualche minuto prima. Trovo le chiavi e mi preparo a rispondere quando qualcuno mi bussa sul culo. Una vecchia con tanto di bastone, in piedi dietro di me, mi toccava con la punta delle scarpe. Dei piccoli colpetti, dei calcetti insistenti e malevoli. Mica forte, eh. 'Ché se fosse stato forte, se fosse stato violento, rabbioso, un calcio per dirmi "stronza levati" avrebbe avuto un senso. No, quei colpetti erano solo sprezzanti, indifferenti, schifati di me.
Mi sono alzata e l'ho lasciata passare, quella vecchia troia col suo bastone, ho pensato che la vera malignità dell'uomo sta in questi piccoli gesti cattivi e immotivati e non nelle azioni plateali di violenza, poi ho guardato con maggiore obiettività la superficie del foglio a terra, ne ho aggiunto un altro di fianco, e mi sono seduta nuovamente.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

un sms intimidatorio?
vabbè, e la vecchietta né prima né dopo ti ha detto niente?

megafoni a blatero ha detto...

l'sms intimidatorio in realtà era una telefonata (nemmeno troppo intimidatoria solo che la linea, nel triangolo torricola-campoleone-s. palomba, è risucchiata in un misterioso buco nero) ma la storia poi si allungava troppo, sì, niente era solo per sapere se la chiave del portone l'avevo io, solo che sulle prime avevo capito di dover tornare indietro a chiudere tutto.
la vecchia no, non ha detto niente, è passata (mettendo un piede sul mio foglio sotto-culo) traballante e incerta, io ho sperato che cadesse per via di qualche frenata improvvisa o che inciampasse nel suo stesso bastone e invece niente.

Anonimo ha detto...

ah, capisco, sì, a chi non capita mai il triangolo torricola-campoleone-s. palomba, eggià...

e neanche per un attimo hai pensato che forse era una vecchietta afona?

mazeppa ha detto...

ah ho controllato. la denominazioe doc della vecchina, come mi era sfuggito a una prima lettura, è correttamente indicata nell'ultimo paragrafo. perdo colpi a vista d'occhio.

Anonimo ha detto...

la denominazione doc è "vecchia troia"? se era "vecchia troia berlinese" si poteva considerare una denominazione igp?

c'è anche chi perde vista a colpi d'occhio, purtroppo.

mazeppa ha detto...

grandioso. non avevo letto questa chiusa. direi anche che qualcuno avvista polpi a perdita d'occhio. peccato per quella p. disse gelli.

Anonimo ha detto...

ma te per esempio ci sei alla grigliata di marco, il 12 settembre?