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giovedì 30 ottobre 2008

problemi di evacuazione
storia di un'impiegata


quando hanno attraversato il mio vagone, i quattro ragazzi cantavano "il bombarolo" di fabrizio de andré.
la signora davanti a me teneva il tempo col piede. la ragazza che chiudeva la fila batteva le mani, senza cantare, sorrideva e camminava a passo di polka.

il mio Pinocchio fragile
parente artigianale
di ordigni costruiti
su scala industriale
di me non farà mai
un cavaliere del lavoro...

alla stazione termini gruppetti di ragazzi attorno ai lenzuoli stesi a terra. gli passo di fianco, annuso e assorbo l'entusiasmo; mi esalto per loro, mi commuovo, quasi, ma vado dritta verso il lavoro. non sciopero. non manifesto.
mi chiedo perché accanto ai temi della salvaguardia della scuola, della ricerca e dell'università, non si manifesti anche contro un governo che si oppone a ogni iniziativa per ridurre le emissioni di co2, a ogni iniziativa, anche minima, che voglia frenare la dissoluzione del pianeta.
cultura ed ecologia sullo stesso piano, cose da deboli, cose per cui un governo forte non si piega, non spreca tempo, energie, soldi.

così pensava forte
un trentenne disperato
se non del tutto giusto
quasi niente sbagliato,
cercando il luogo idoneo
adatto al suo tritolo...

sono andata al lavoro.
ho pensato che la prepotenza, l'arroganza, la prevaricazione sono diventate dimostrazioni di forza. la furbizia è diventata una dote positiva e non una macchia dell'onore. è diventata "arguzia". eppure non lo è. è inganno.
ho pensato che idee mediocri vengono urlate per dimostrarne la portata. ho pensato che al limite, i più avveduti, denunciano la mediocrità dell'idea e non l'urlo in sé. eppure è il tono che dovrebbe indignarci.

intellettuali d'oggi
idioti di domani
ridatemi il cervello
che basta alle mie mani,
profeti molto acrobati
della rivoluzione
oggi farò da me
senza lezione

ho visto ragazzi che cantavano, ballavano, fumavano e si baciavano. che si chinavano a scrivere sui lenzuoli. su uno, il più grande: "problemi con l'evacuazione a scuola?". non ho letto la risposta, la ragazza, con una bomboletta spray in una mano ferma, ancora la stava scrivendo.
e io ho tirato dritto verso il lavoro.
di sicuro deve esser stata una risposta divertente.

31/10/08
Nitto Francesco Palma, tanto per calmare gli animi, dopo gli scontri a Piazza Navona, sostiene che i ragazzi di blocco studentesco sono stati COSTRETTI A DIFENDERSI, SPRANGHE ALLA MANO E CASCHI IN TESTA. 
qualcuno si ricorda, qualcuno, che questa è una repubblica antifascista? c'è qualcuno che se lo ricorda? c'è qualcuno che si indigna davanti delle organizzazioni di chiaro stampo fascista? come può un rappresentante delle istituzioni difendere un movimento che, oltre che ideologicamente scorretto, non è nemmeno LEGALE?

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