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sabato 1 novembre 2008

la monaca-pendola tra i fasti di roma


bolliti rimane il nostro segreto
come quando abbiamo ucciso quella monaca


quella monaca ancora penzola dal mio balcone

lo sa mezza città
che la monaca penzola dal mio balcone

lo sa mezza città

la monaca penzola dal mio balcone
la monaca-pendola tra i fasti di roma

l'associazione del silenzio con la monaca che ora penzola e il silenzio con lo sa mezza città. la città un po' vociante un po' muta. un po' come se fosse la suoretta di Puccini. ma no, è una monaca grassa di quelle che cadono dalle scale. e tu dici cosa è che fa bianco nero bianco nero, una monaca che cade dalle scale, rispondi. c'è una scala, c'è una soffitta. un baule. è tutto molto materno eh, siamo un utero in un utero. io ovviamente sono l'utero più grande, la soffitta. 
le monache si agitano sulla maternità, e le volute di stoffa, bianco nero. una cosa dinamica tipo scultura equina futurista, tra i fasti di roma, se ne vedono le scarpe però bianco nero bianco nero. si agita, e la monaca e le volute. 

tu sapevi che l'avrei fatto. ora c'è un po' di silenzio

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