cominciamo da qui

venerdì 29 giugno 2007

Disegno di una casa d'acqua

Costruirono una casa d'acqua e diedero una festa al centro del bosco.
Con i gessetti, sul marciapiede, al centro della città, disegnarono un bosco in festa e una casa al centro della festa.
Casa d'acqua: evapora
Una casa d'acqua che evapora in cielo e poi piove giù.
Acqua che piove giù e torna in città, a lavare i marciapiedi.
Pioggia che lava i marciapiedi, i disegni sciolti nel fiume.
Colori, nei fiumi, che innalzano il mare.

Mare alto:
aFFogare

cùLLàaare

gli uomini


venerdì 22 giugno 2007

Enzimi|Incipit 1: ho visto un umano

Gli è bastata l'intuizione di un odore a rimandarlo indietro di anni.
Agli anni in cui la sua casa era sudicia, e camminando scalzo i piedi si facevano neri dopo tre passi. E poi si incollavano sotto la pianta molliche, fili di tabacco e pezzi di cartine, capelli, cenere.
Una casa che aveva odori, con gente che entrava ed usciva, gente che portava odori.
L'odore dell'università, di libri usati e sfaldati, di sogni e nottate passate a inveire contro i quotidiani aperti a terra, contro il rettore, contro la borghesia, contro ogni padre, odore di vino e di vomito, di cibi stantii e di fame.
Passa un dito sulla superficie liscia e bianca della cucina. La ragazza ha appena disinfettato, veloce, silenziosa, con quel culo sodo che si agita quando sfrega sui piani di lavoro. Quell'odore segreto che lascia intorno a sé e lui lì dietro di lei a seguirne la scia.
Sudore di ascelle, odore di umano. Ha un umano in casa, finalmente. In una casa asettica e luminosamente ostile, con una moglie asettica e chirurgicamente impeccabile, una figlia asettica e chimicamente assente, lui segue l'odore di quella ragazza silenziosa.
La guarda mentre raccoglie il tappeto in fibre naturali da lavare e igienizzare ogni due settimane ma ha davanti gli occhi il tappeto sintetico a cerchi concentrici con qua e là quelle macchie di natura imprecisata. La padrona di casa che entrava il giorno della riconsegna delle chiavi e fissava quelle chiazze e poi distoglieva lo sguardo e gli diceva che certo quell'appartamento aveva visto tempi migliori, che cogli studenti finisce sempre così, che era una fortuna per lui quello che era successo, che un figlio, un figlio in arrivo gli avrebbe finalmente drizzato la schiena.
La ragazza sul balcone che sbatte il tappeto con i muscoli delle spalle che si irrigidiscono, lui la guarda ancora.
Spogliarti e indagare fra le tue pieghe. Leccarti il sudore, ecco cosa ti farei. Piegati in avanti così, sporchiamo sta casa. Rovesciamo a terra ogni cosa, spacchiamo tutto e rotoliamo in mezzo ai cocci, ecco cosa ti farei, piccolo animale selvatico.

martedì 19 giugno 2007

respiro
sputo
espiro

voglio vedere dietro il vetro cosa c'è.
riflette l'anteriore e lascia trasparire il posteriore. ai posteri e agli antenati, lo schermo.
uccide e salva, mi rincoglionisce ogni giorno.
cosa cercavo? non ricordo ora è rotto, ora sono solo piccoli pezzi in mano.
vedo le mie dita, con schegge infilate dentro, vedo il mio occhio riflesso.
cosa cercavo? forse non cercavo, forse rincorrevo.

non trovare, volevo perdere. abbandonare tutto.
termine daccapo, inizio/fine, inizio.
virgole e punti, parole che non corrispondono a niente, oggetti a sé, assoluti del reale.
di vita propria, angoli, spigoli, luoghi, cazzi, vitelli. teste di vitelli: occhi.
il mio occhio, riflesso su un pezzo di vetro. le mie dita, il mio sangue. su un bancone, cartellino, prezzo, senza coraggio, senza coraggio, se stacco - stacco ogni cosa.
corro fino lassù, lì, in alto.
collina, respiro, sputo, inspiro, polline, espiro, fuori-tutto-via, niente dentro, non voglio niente dentro.
zero/0

sono ricca: ho sacchi di soldi: ho venduto.

lunedì 18 giugno 2007

Enzimi|Eventi 1: se lei torna a casa prima

Ci sono piccoli eventi che si possono utilizzare come grimaldelli per dare una svolta alle storie...

Se tornando a casa prima del previsto, apri la porta e ti trovi nelle narici il profumo dell'hashish e davanti gli occhi due persone nude sul divano.
Se le due persone sul divano sono abbastanza impegnate nel sesso e abbastanza stordite dal fumo da non accorgersi subito del tuo arrivo.
Se non sei la moglie né la madre di nessuna delle due persone.
Se i due non dovrebbero trovarsi lì, ma fuori, nel giardino, a fare il bagno al vecchio cane.
Se lui, ventiduenne, sta scoprendo proprio quel giorno quella rilassante posizione che lei, diciannovenne, aveva già provato più volte trovandola sempre decisamente piacevole, per il senso di potere e di autonomia, in particolare, sulla gestione dei tempi.
Se tu che sei tornata prima, anche non essendo la madre della ragazza, l'hai vista crescere e hai garantito al padre per quell'estate di prenderti cura di lei.
Se sei consapevole che il padre della ragazza potrebbe non accettare di buon grado le attività pomeridiane della figlia in casa tua, in particolare, potrebbe trovare fastidioso il fatto che lei usi la sua abbondante paghetta settimanale per mantenere un piccolo spacciatore al quale oltretutto offre anche sollazzo e compagnia.
Se sei innamorata di lui, ancora, e solo per questo motivo hai accettato in casa tua il suo cane prima, e sua figlia poi.
Se il tuo senso della morale è abbastanza elastico.
Se sai che quel ragazzo sul divano saprebbe dove rimediare per te le chiavi per dimenticare che nella tua vita c'è il cane di altri, la figlia di altri e l'uomo di altri.
Insomma, potresti sfruttare la situazione a tuo vantaggio.

martedì 12 giugno 2007

Enzimi|Immagini 1: la donna e la terra

Un racconto è una sequenza di inquadrature, che siano oggettive e descrittive o soggettive ed emozionali.
Io mi sono svegliata un giorno con questa immagine, penso che ad averne voglia si potrebbe sviluppare in qualche modo.
Nel giardino di una casa, una donna, accovacciata a terra sotto un albero, che scava una buca grande quasi quanto lei con una piccola paletta da giardinaggio di metallo. Sono ore che scava, me ne accorgo perché è sudata e completamente sporca di terra.
Accanto a lei un sacco dell'immondizia di quelli grigio scuro. Dentro, la prima cosa che immagino ci possa essere, un cadavere. Ma a guardare meglio capisco che è la carcassa di un animale, un cane probabilmente.
Il giardino è trascurato, l'erba è alta e secca, in mezzo ci sono alcuni pezzi di ferro verniciati di colori accesi. Le case in realtà sono due, due piccoli parallelepipedi ingrigiti e scrostati che un tempo erano dipinti di giallo limone. Mi pare, ma questa è solo un'impressione, che siamo vicini al mare.
Fuori dal cancello una macchina blu scuro, non so che modello 'ché io mica li riconosco, ancora in moto, ancora lo sportello aperto. Un'ammaccatura sporca di sangue fresco sulla parte anteriore destra.

sabato 9 giugno 2007

Enzimi|Personaggi 1: Inga

Tu che vuoi scrivere dovresti raccontare una storia incentrata su una ragazza, Inga, venuta in Italia dalla Polonia, che lavora facendo le pulizie nelle case delle ricche e grasse signore e prestando assistenza agli anziani.
Lei arrotonda i suoi magri compensi rubando negli armadietti delle medicine, con discrezione e misura, antidepressivi, ansiolitici e quant’altro non si riesca a comprare senza ricetta medica da rivendere a chi ha la passione del “farmaco”.
Inga è una ragazza sui 25 anni, alta, bionda, molto bella. Solo, le mancano i due premolari superiori e quando sorride sembra improvvisamente vecchia e malata.
Vive in un piccolo appartamento a Tor Bella Monaca, nella periferia di Roma, ma potrebbe essere la periferia di qualsiasi altra grande città italiana, insieme ad altre tre ragazze, anche loro polacche.
Non ha un ragazzo.
Potresti supporre che uno degli anziani per cui lavora le abbia fatto richieste che vanno oltre le abituali iniezioni di insulina, poi sta a te decidere quale possa essere stata la risposta di lei. In ogni caso, l’anziano, che si chiama Matteo, andrà in coma diabetico poco dopo.
La storia di questa ragazza dovrebbe toccare diversi temi sociali quali la vita di un immigrato in Italia, in particolare la condizione delle ragazze che rischiano di essere costrette alla prostituzione e, nel caso della nostra protagonista, se ne salvano solo scendendo a patti con un piccolo boss del traffico illegale di farmaci; il lavoro nero; l’innalzamento dell’aspettativa media di vita e il conseguente aumento degli anziani soli e non autosufficienti; l’utilizzo massiccio di antidepressivi da parte da un lato della nuova borghesia, delle signore “bene” romane a cui medici consenzienti forniscono giovinezza al silicone e felicità sintetica, dall’altro dei giovani, spesso figli di quelle stesse signore, che acquistano la propria disconnessione a prezzi triplicati, nelle strade e nelle scuole.

martedì 5 giugno 2007

la prova del croco

Letargia aliturgica
drago di komodo/
drago di comodo
gabbiotto delle promesse;
(libere, libere tutte)*
[Tempo di Pensare]
Primati
e alpha privativi;**

Letargia ALIturgica, draghi di comodo


*libagioni e rutti
**ed alpha privativi/edda

enzimi a perdere

eccolo, forse l'ho trovato.

un primo possibile utilizzo di questo scantinato dell'etere: pulizie di primavera (quasi estate). invece che aprire la testa e bruciare il superfluo, che si sa, sono sentimentale e mi ci affeziono e sarei capace poi di non avere il coraggio di attizzare l'incendio, svuoto tutto qui, cedo i miei rifiuti al terzo mondo virtuale. non si sa mai, ci sia qualuno interessato alla nobile arte del riciclaggio o, meglio ancora, riutilizzo.
spunti, progetti fallimentari, programmi mai completati, indizi che puntano al vuoto, abbozzi (e aborti) di storie, di personaggi, di vicoli ciechi pseudo-letterari, di luoghi e situazioni... tutto da impacchettare e dimenticare, da spostare per far spazio al nuovo.
o al vuoto. e se volete... accattatevill'

sabato 2 giugno 2007

LONG&WILD



sto imparando a muovermi in questo strano deserto.
è l'unico posto in cui sono a mio agio.
è l'unico posto dove camminare senza preoccuparmi della direzione.
gli altri non capiscono, si spaccano la testa inseguendo i loro obiettivi.
ma io no, perché ora so che tutto è solo un'allucinazione.
mica mi fregano con i loro modelli. devo solo stare attenta a non trasformarmi in sabbia.
tutto qui. sempre vigile.
posso fregarli tutti se voglio. ce la faccio, cazzo, sono di pietra io.